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daino miletta

AGRATE CONTURBIA - 05-01-2021-- Nuovo capitolo per la vicenda dei dani di Agrate Conturbia.  Lo scorso 23 novembre i volontari del Rifugio Miletta erano intervenuti per bloccare la soppressione di 28 daini che si trovavano all'interno di un terrno di Agrate Conturbia, proprietà di una persona che li manteneva insieme ad altri animali. Una volta deceduto, gli eredi, volevano vendere la proprietà, decidendo di eliminare i daini, macellandoli.

Così in una nota del Rifugio Miletta, si spiega l'accaduto. "Gli animali, chiusi all’interno del terreno, venivano spaventati e sospinti verso una persona armata che sparava loro e successivamente, una volta a terra, i macellai tagliavano le loro gole. Gli animali, senza via di scampo, assistevano terrorizzati alla morte dei loro familiari. Gli spari erano udibili da tutto il paese poiché il terreno è piuttosto centrale e confina con molte altre abitazioni private. Quel giorno, prima che il Rifugio Miletta intervenisse, erano stati già uccisi sette daini, cinque femmine e due maschi.
La responsabile del rifugio, assieme ad una volontaria, aveva ottenuto dall’erede la garanzia di poter trasferire i ventuno animali superstiti, tutte femmine con i loro piccoli, a spese del Rifugio Miletta, presso strutture idonee e autorizzate che dessero garanzia del mantenimento a vita delle daine.
Nel mese successivo il Rifugio Miletta aveva ottenuto il nulla osta per la ricollocazione dei daini superstiti da parte dell’ASL e della Provincia. Inoltre aveva ricevuto decine di richieste di affido degli animali da parte di diverse strutture, scegliendone una in particolare, quella che avrebbe potuto ospitare l’intero branco.Tuttavia, nonostante i diversi solleciti, l’unica soluzione eticamente sostenibile non è stata accettata ed il 3 gennaio 2021, l’erede ha comunicato telefonicamente l’intenzione di proseguire con il piano originale: l’uccisione di tutte le femmine con i loro piccoli", si legge.


“Non sempre ciò che è legale è giusto. L’uccisione di animali inermi all’interno di un terreno ove sono nati e cresciuti non può essere giustificata, mai. A maggior ragione in questo caso, per cui l’alternativa alla loro morte, che non comporterebbe nessun aggravio, né economico né organizzativo per l’erede, è già stata trovata”, racconta Alessandra Motta, responsabile dell’associazione. Il Rifugio Miletta continua ad essere disponibile al trasferimento dei daini nel caso ci fosse un ripensamento da parte della proprietà.

 

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