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PIEMONTE - 26-10-2022 -- In occasione della celebrazione del Cinquantennale di Confartigianato Imprese Piemonte, sono stati illustrati i risultati dell’indagine congiunturale relativa al 4° trimestre 2022, con un focus sulle priorità che il neo Governo dovrà affrontare nell’immediato a tutela delle micro e piccole imprese. Ne emerge un pesantissimo clima di sfiducia nel prossimo futuro per le imprese artigiane.
 
Guardando l’andamento occupazionale, il saldo ha una significativa variazione negativa, passando dal +0,46% al –4,78%. Anche in riferimento alle ipotesi di assunzione di apprendisti il saldo peggiora notevolmente, scendendo ulteriormente dal –12,58% al –21,82%
 
Analoga decrescita vertiginosa tocca le previsioni di produzione totale, il cui trend prosegue la propria discesa: dal –3,57% si passa al –17,27%, disperdendo completamente i timidi segnali di ripresa registrati nel trimestre precedente.
Il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini conferma il generale peggioramento delle previsioni, passando dal –6,38% al –17,04%.
Le previsioni di carnet ordini sufficienti per meno di 1 mese aumentano dal 36,02% al 38,41%; quelle di carnet da uno a tre mesi salgono dal 42,55% al 44,09%; quelle di carnet superiore ai tre mesi diminuiscono dal 21,43% al 17,50%, confermando le difficoltà di programmazione oltre al brevissimo periodo.
 
Le proiezioni di investimenti per ampliamenti diminuiscono dall’11,80% al 7,95%, quelle per sostituzioni crescono lievemente dal 15,22% al 15,91%. Infine, gli intervistati che non hanno programmato investimenti aumentano dal 72,98% al 76,14%. In riferimento alle previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni, la proiezione conferma il trend negativo degli ultimi mesi e passa dal       –29,97% al –35,68%.
 
Le previsioni di regolarità negli incassi si riducono lievemente, passando dal 65,22% al 64,32%, le stime di ritardi crescono dal 33,85% al 35,45%, mentre le previsioni di anticipi negli incassi rimangono quasi nulle, scendendo dallo 0,93% allo 0,23%.

Ad un mese dalle elezioni politiche, un sondaggio tra le imprese artigiane piemontesi evidenzia le priorità da mettere in agenda, quali sono gli interventi maggiormente richiesti, ma anche il sentimento degli imprenditori rispetto al nuovo quadro politico.
 
Nella classifica delle priorità rispetto ai provvedimenti a favore delle PMI ci sono: riduzione fiscale (79,5% del campione); abbattimento caro-energia (62%), emergenza che dovrà essere affrontata per prima dal nuovo Governo in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Segue la semplificazione fiscale (43,7%) e al quarto posto (17,9%) l’attuazione di tutti gli obiettivi del PNRR e quindi delle riforme ad esso collegate: giustizia, appalti e fisco. Ricordiamo che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona, resta inscindibile l’efficientamento della macchina burocratica, poiché oggi l’Italia è al 24° posto nell’UE per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle Amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on lin
 
Alla domanda se il caro bollette e il costo delle materie prime potrebbero impattare negativamente sulle imprese mettendone a rischio la stessa sopravvivenza, la maggioranza del campione ha risposto affermativamente (39,2%), il 28,9% ha risposto che potrebbe verificarsi, il 16,7% ha risposto negativamente, mentre il 15,2% non sa.

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