MIASINO- 04-07-2017- Giorgio Cadei non potrà dormire sonni tranquilli, ma almeno da oggi si sente un po’ più sollevato. Il primo cittadino del piccolo paese cusiano è, in questo caso suo malgrado, anche il primo responsabile della sicurezza dei cittadini, minata dalle cattive condizioni in cui versa l’immobile Casa Papa Giovanni XIII° ex sede del Seminario San Luigi. Una costruzione che fu della Curia Vescovile, sede di studenti seminaristi, successivamente venduta ad altri proprietari che, però, non sono mai riusciti a sistemare né a rivendere, arrivando al fallimento e alla messa all’asta senza ottenere risultati, incuranti della lenta distruzione del immobile e del serio pericolo che gravita sugli abitanti del paese. Correva l’anno 2012 quando il predecessore di Cadei, Dario Silvetti inoltrò alla proprietà ed alla Soprintendenza delle belle arti la segnalazione dello stato di abbandono e degrado in cui versava l’immobile, attorniato da un enorme parco, nel cuore del paese. Da allora sono seguite innumerevoli segnalazioni svolte dal sindaco alle autorità competenti per sollecitare interventi di messa in sicurezza, essendo il fabbricato nel centro cittadino. Malgrado le missive nessuno si è mai degnato di rispondere alle richieste e con il trascorrere degli anni sono peggiorate le condizioni. Cadei nel 2015 si è visto costretto a emanare un’ordinanza per la chiusura veicolare e pedonale della via Umberto I°. Questo ha letteralmente spaccato in due il paese, causando danni alle attività commerciali presenti oltre che malumori tra i residenti. A questo si sono aggiunti successivi danni: non passa giorno che i confinanti dello “sciagurato” palazzo scrivano al sindaco per segnalare crolli vari. Cadei si è così trovato in una situazione dai contorni tragici con l’impossibilità di agire ed il rischio, sempre più concreto, di assistere a qualche danno irreparabile. Per questo ha scritto al Prefetto della provincia di Novara, convocando anche la proprietà, le forze dell’ordine e tutti coloro che avessero titolo per affrontare l’argomento. Così facendo ha ottenuto subito un riscontro dal Prefetto che si è dimostrato disponibile per un incontro urgente che ha avuto luogo proprio nella mattinata odierna a cui ha preso parte, con lui, anche Cadei, un consigliere comunale, il tecnico comunale, l’ingegnere incaricato dal Comune per la perizia statica, il vice Prefetto, l’ ingegnere dei Vigili del fuoco, referente di zona per soprintendenza. Assente il curatore fallimentare rappresentato però dall’avvocato Giuliano Rizzardi. Racconta il sindaco Cadei: “Il Prefetto ha dichiarato che il curatore e la procedura che rappresenta devono trovare una via (principalmente economica) per risolvere il problema che per loro diventerebbe penale. Ha richiesto quindi che il curatore richieda al giudice fallimentare una possibilità affinché trovino le risorse economiche per procedere con la messa in sicurezza dell’immobile. Il Prefetto ha auspicato la collaborazione con il Comune per trovare una soluzione congiunta. Tocca quindi solo alla proprietà compiere il passo decisivo e su questo è concorde anche la Soprintendenza. Al Comune resta l’onere di inibire la circolazione nella via Umberto I° in tutti i modi: nei giorni scorsi abbiamo fatto una perizia che constata l’attuale situazione, grave e pericolosa. L'incarico e le spese verranno anticipate dal Comune- conclude Cadei- ma ci rivarremo sulla proprietà per il risarcimento così come per la chiusura strada, già a suo tempo attuata e nei prossimi giorni maggiormente fortificata”. (l.p.)